MASTERCLASS

Le masterschool di cucina
con le masterclass di Ristorexpo

MASTERSCHOOL

Sul palco più ambito della mostra, si daranno il cambio grandi chef e astri nascenti della cucina italiana nel ruolo di docenti delle masterclass riservate agli operatori del settore e agli studenti delle scuole alberghiere. E’ questo un momento importante e sempre molto partecipato, durante il quale professionisti di altissimo talento sono pronti a presentare e trasmette le loro tecniche più famosi ma anche i piccoli segreti che svelano il successo di un piatto o di un progetto.

Alla Masterschool di Ristorexpo hanno insegnato negli anni i più illustri e visionari esponenti della cucina italiana e internazionale come Carlo Cracco, Mauro Uliassi, Chicco Cerea, Claudio Sadler, Davide Scabin, Cristiano Tomei solo per citarne alcuni – e anche quest’anno il programma sarà all’altezza delle aspettative.

Masterclass con lo chef

Cristiano Tomei

Ristorante L’imbuto | Lucca

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Toscano doc, classe 1974, Cristiano Tomei è uno chef che sta facendo molto parlare di sé, a detta di molti uno dei migliori chef italiani. Apre il suo primo ristorante a 27 anni direttamente in spiaggia per poi trasferirlo nel centro di Viareggio e infine a Lucca, dove oggi dirige un’affiatata brigata di e dove ha guadagnato la sua prima stella Michelin nel 2014. Nonostante i suoi piatti siano incentrati su gusti semplici ma originali insieme, non mancano le follie, come la carne macinata cruda che viene servita con grasso cotto e un pezzo di corteccia d’albero a fare da supporto. Una personalità come quella di Cristiano non poteva passare inosservata allo show biz e così, dopo una partecipazione a MasterChef Magazine, è stato arruolato da DMAX come giudice del programma I Re della Griglia, con Chef Rubio e dallo scorso novembre, è giudice con Alessandro Borghese e Gennaro Esposito della gara gastronomica in onda su TV8, Cuochi d’Italia. Sempre in movimento per inseguire nuovi sogni e realizzare nuovi progetti, da poco Cristiano ha aperto a Milano il ristorante Corteccia.

Masterclass con lo chef

Davide Scabin

Ristorante Carignano | Torino

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Davide Scabin è tra gli interpreti più geniali, visionari ed innovativi della cucina italiana contemporanea. Nasce nel 1965 a Rivoli, in provincia di Torino e sin da giovanissimo entra in contatto con le ricette piemontesi e la tradizione gastronomica regionale. Dopo aver frequentato l’istituto alberghiero apre a soli 28 anni il suo primo ristorante, assieme alla sorella minore Barbara. Si chiama Combal, in dialetto piemontese ‘conca’ (proprio perché nasce in una conca della valle), situato ad Almese, in provincia di Torino. Una trattoria in cui però iniziavano a fare la loro comparsa menu decisamente creativi. Scabin si rivela un innovatore prima ancora che l’innovazione diventi una moda nell’alta ristorazione. Al Combal seguirà poi, nel 2002, il Combal.Zero, con il riferimento numerico a indicare un senso di nuovo inizio, di ripartenza. Una ripartenza che avviene praticamente a casa per Scabin, in quanto il locale nasce dentro al Museo d’arte Contemporanea del Castello di Rivoli. In Italia sarà il primo ristorante a sorgere all’interno di un museo, anticipando pure in questo caso un trend che sarebbe esploso qualche anno più tardi. È qui che Scabin diventa uno dei più grandi e illustri rappresentanti dell’alta cucina. Il Combal.Zero arriverà a conquistare le due stelle Michelin e nel 2011 si colloca 28esimo posto nella lista del World’s Best Restaurants. Dopo la chiusura del ristorante nel 2020, oggi Davide è lo chef del Carignano, prestigioso locale del centro di Torino.

Lectio Magistralis con lo chef

Alfonso Iaccarino

Don Alfonso 1890 | Sant’Agata sui Due Golfi

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Alfonso Iaccarino nasce a Sant’Agata sui Due Golfi da una famiglia di albergatori. Si sposa con Livia a cui è legato anche da una forte passione enogastronomica. Nel 1973 Alfonso apre il suo ristorante. Per dieci anni conduce con la moglie l’albergo e il ristorante, poi si dedica solo al Don Alfonso 1890. Nella sua cucina non dà per scontato il passato, ama la tradizione, studia le materie prime. Nel 2000 ristruttura il borgo Don Alfonso e, in otto anni, completa il laboratorio di ricerca e i restauri delle suite. Con lui il figlio Ernesto, classe 1970, che fin da bambino lavora nel ristorante di famiglia. Si laurea in Economia e, per completare la sua esperienza, parallelamente al lavoro di cuoco, passa due anni alla Price Water House di Milano in qualità di revisore di bilancio. Nel 1999 ritorna a S. Agata per seguire la sua passione in modo definitivo. Dal 2003 è lo chef del Don Alfonso 1890. Insieme alla sua famiglia apre diversi ristoranti, in Italia e nel mondo. Di questi oggi sono direttamente gestiti quelli di Sorrento, Lavello, Macao, Hikurangi (Nuova Zelanda) e Toronto. Il Don Alfonso 1890 San Barbato di Lavello ha ottenuto una stella sulla guida Michelin 2021.

Masterclass con lo chef

Giuliano Baldessari

Aqua Crua | Barbarano Vicentino

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Classe 1977, fin da bambino mostra curiosità e voglia di imparare. Giovanissimo, si trasferisce in Germania dove lavora prima come aiuto cuoco, per diventare in poco tempo responsabile della cucina. Nel 1999 passa alla cucina di chef Luciano Parolari dove impara tutte le regole e i segreti del mondo della ristorazione: pianificazione, visione e disciplina sono gli ingredienti con cui prepara piatti e banchetti anche per personaggi famosi di calibro internazionale. Intraprende una breve, anche se molto intensa, esperienza su navi da crociera di lusso e una volta rientrato in Italia scopre i riconoscimenti Michelin. È così che la sua curiosità e la sua viva voglia di misurarsi sempre con obiettivi più ampi lo portano nella cucina di Aimo e Nadia, il ristorante che ha dato una forte impronta al suo stile di cucina. Durante una breve esperienza in Francia con chef Marc Veyrat, incontra Massimiliano Alajmo di cui presto diventa sous chef. Trascorre 10 anni a Le Calandre e impara ad affinare tatto e olfatto, sensi fondamentali in cucina. Nel 2014 Baldessari si sente pronto per la sua nuova avventura personale e nasce Aqua Crua. Qui lo chef ha la possibilità di esprimersi in modo totalizzante e nel 2016 arriva la prima stella Michelin, anche se questo è considerato da lui solo un punto di partenza. Oltre che grande talento, chef Baldessari è anche volto televisivo grazie alla partecipazione dei programmi tv Top Chef con Annie Féolde, Mauro Colagreco e Moreno Cedroni, e Cuochi d’Italia.

Masterclass con lo chef

Chiara Pavan e Francesco Brutto

Venissa | Venezia

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Due giovani talenti della cucina italiana che condividono valori forti come l’attenzione alla sostenibilità di prodotti e materie prime e all’ambiente da cui provengono. Lui, Francesco Brutto, cresce con il mito di Ferran Adrià e impara da maestri come Massimo Bottura, Niko Romito e Davide Scabin, che negli anni della sua formazione sono impegnati a rivoluzionare il modo di fare cucina in Italia. A segnare il suo personalissimo stile sono poi le esperienze accanto a Piergiorgio Parini, al Povero Diavolo di Torriana e al Venissa, da Antonia Klugmann attraverso cui elabora e consolida una filosofia decisamente green. Le materie prime, tutte selezionatissime, sono le vere protagoniste dei piatti di Francesco che pur rappresentando la sintesi di studi, esperienze e pensiero, tentano di restituire a chi li consuma il piacere della semplicità. Lei – Chiara Pavan – è una cuoca colta e raffinata. Impegnata nel conseguire la laurea in Filosofia della Scienza, scopre una passione innata per la cucina che diventa presto la sua unica professione. Dopo le esperienze maturate nelle cucine di trattorie, osterie e catering, completa la sua formazione alla scuola ALMA che le apre le porte ai ristoranti stellati italiani tra cui Caino di Valeria Piccini. A seguito dell’incontro con Francesco Brutto prende il via l’avventura al Venissa dove Chiara propone una cucina difficilmente etichettabile perché basata sul suo istinto creativo. Una cucina che senza dubbio è ispirata dal territorio della Laguna che la rende unica e irripetibile, con i suoi prodotti e le sensazioni e che allo stesso tempo risponde all’esigenza di interpretare un luogo – il Venissa – il suo silenzio, la sua pace, il suo essere “altro” rispetto alla Venezia più affollata. Nonostante la giovane età, Chiara ha già ottenuto numerosi riconoscimenti fra cui quello di cuoca dell’anno per le guide L’espresso e Identità Golose.

Masterclass con lo chef

Marco Ambrosino

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Giovane talento della cucina italiana, Marco è napoletano di Procida e ha iniziato a soli 14 anni ad avventurarsi come lavapiatti nelle cucine dei ristoranti dell’isola. A 22 anni viene chiamato a lavorare al Melograno di Ischia, 1 stella Michelin, con la chef Libera Iovine. È qui che inizia davvero la sua avventura nel mondo della ristorazione. Nel 2012 uno stage al Noma di Copenhagen dove la sua cucina viene contaminata dallo stile nordico. Dopo l’esperienza da Redzepi e due anni passati a Milano nel pastificio Buongusto, viene scoperto dai proprietari del 28 Posti e invitato a lavorare per loro. Qui ha la libertà di portare avanti una sua linea di cucina, gestita con grande onestà e umiltà, qui nasce il suo piatto simbolo, la Chiajozza, espressione massima del luogo in cui nato e i suoi prodotti: la canocchia cruda, il riccio di mare, il cavolo cappuccio e l’olio al pino marittimo. Oggi Marco Ambrosino è tornato alla sua terra d’origine, con un nuovo progetto – Collettivo Mediterraneo – che ha l’obiettivo di costruire una memoria del nostro mare. È un progetto di inclusione sociale, nel senso più ampio del termine, che vuole valorizzare quella biodiversità ambientale ma anche umana e culturale che si affaccia sul mare.

The rebirth of cocktail
la rivoluzione degli ultimi 25 anni

Masterclass con

Luca Picchi

Masterclass con le chef

Sara Nicolosi e Cinzia De Lauri

Altatto | Milano

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Entrambe cresciute alla scuola dello stellato Pietro Leemann, propongono una cucina vegetariana. Nel 2015, dopo aver lavorato come colleghe al Joia di Milano, decidono di aprire, sempre nel capoluogo lombardo, il ristorante Altatto. Un team tutto al femminile che si completa con la sous chef Caterina Perazzi, anche lei allieva di Leemann, e, Miriam Canzi, responsabile di sala e sommelier, diplomata in Visual culture e belle arti. Un ristorante piccolo, dall’atmosfera accogliente che ha attirato l’attenzione non solo dei veg firendly più convinti. Qui la valorizzazione di frutta e verdure è una priorità, così come la ricerca e la sperimentazione anche attraverso percorsi di esplorazione di diverse cucine internazionali. Anche la cantina è sintesi di ricerca e sperimentazione, con selezione di vini biologici e biodinamici di piccoli produttori, e con una carta cocktail, alcolici e non, alcuni dei quali preparati con la kombucha, per restare in tema di ricerca nel mondo vegetale.

Masterclass con lo chef

Michele Lazzarini

Contrada Bricconi | Oltressenda Alta

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Nato e cresciuto a Gandellino, in provincia di Bergamo, Michele Lazzarini ha lavorato per nove anni come sous chef e braccio destro di Norbert Niederkofler al Rosa Alpina di San Cassiano. Questa esperienza lo ha profondamente segnato, anche per via dello splendido rapporto che è riuscito ad instaurare con lo chef tristellato. Dopo il Rosa Alpina e una serie di esperienze in giro per l’Europa, Michele ha deciso di ritornare verso casa e percorrere la strada del cambiamento: non più cucine stellate ma qualcosa di completamente nuovo e distante dalle precedenti esperienze. E’ così che nasce il sogno di sviluppare un progetto di ristorazione a Contrada Bricconi, una bella realtà agrituristica a Oltressenda Alta, un comune della Valzurio, angolo praticamente sconosciuto dell’Alta Val Seriana. Il nuovo locale può essere definito un fine dining di montagna, vista la bravura di Michele e la precisione dei piatti. Tra le particolarità della sua cucina, il recupero di cibi dispersi come le rane o le trote.

Masterclass con gli chef

Pietro La Rosa e Chiara Pepe

Casa Emidio Pepe | Torano Nuovo

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Pietro La Rosa è il fautore dell’inedita proposta culinaria dell’Agriturismo Emidio Pepe. Lo chef è approdato in questa realtà perché era necessario affiancare una cucina di spessore aderente all’esperienza che si vive in Casa Pepe. Pietro infatti lavora ad un menu mai statico e con una stagionalità non fossilizzata sul singolo ingrediente reperibile che descrive il modo in cui a lui piace vivere la tavola. Il tutto si traduce in condivisione, godibilità disinibita ed estremo divertimento nell’interpretare le verdure del piccolo orto di fianco alla vigna storica. Oltre a esternare una sensibilità disarmante, Pietro cucina con grande consapevolezza. Piatti puri, denudati da ogni fronzolo e costellati da cromatismi accesi. Impulsivi al primo impatto, ma in realtà così definiti, stratificati e pieni nel gusto da lasciare esterrefatti. Avanzando un parallelismo con l’ideologia di Emidio: una cucina di gesti non verbalizzabili, che si risolve in naturalezza all’assaggio e profuma di quiete e libertà”.

Masterclass con lo chef

Mauro Elli

Il Cantuccio | Albavilla

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Mauro Elli è un’istituzione nel panorama della ristorazione italiana e una colonna portante di Ristorexpo. Una Stella Michelin, sintesi e coronamento di un percorso fatto di formazione, esperienze importanti sia in Italia che all’estero, talento e tantissima passione. Una passione che lo spinge ad esplorare percorsi sempre nuovi; non a caso Mauro si divide fra la cucina del suo Cantuccio ad Albavilla, gli impegni nelle numerose associazioni di cui è parte attiva e nella scuola. Oltre alle docenze presso alcuni fra i più rinomati istituti alberghieri del territorio, ha insegnato presso la prestigiosa Scuola Internazionale di Cucina Italiana ALMA a Colorno, del Maestro Gualtiero Marchesi.

Masterclass di

Vasiliki Pierrakea

Vasiliki Kouzina | Milano

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Cucinare per lei è come un suono che contiene dolori e tanta passione, una vera odissea di sentimenti. Cuoca specializzata in piccoli catering di cucina ellenica. Vasiliki parlerà di cosa è la cucina attraverso la sua ricetta di polpette di zucca che dichiara la profonda sostenibilità della cucina ellenica e mediterranea. Parlerà delle difficoltà di fare cucina del territorio fuori dal territorio, l’importanza di sostenere comunque i piccoli produttori e le produzioni fatte seguendo un certo metodo e quantità di materie prime.